FWD
Free Wire Delta
Con questa versione composta con alluminio e cordino Inox AISI 316 marino, do corso ad un sistema innovativo in ambiente Delta. Sino ad ora l'integrazione di bande interne era possibile solo con l'aggiunta di elementi di fibra telescopici, con incremento di peso e superficie esposta al vento. L'adattamento tra le varie bande era a volte problematico a causa della stretta vicinanza elettrica tra gli elementi radiatori. Con FWD la struttura assume le medesime caratteristiche di una soluzione Quad, con l'unico limite del numero di bande inseribili.
Questa versione è una Tribanda per i 10 - 15 - 20 metri.
La piastra/telaio FASTLOOP è la versione "heavy". Incorpora diversi punti di inserimento per l'utilizzo del telaio anche per Dipoli "vee" a 120° e Dipoli "flat" a 180°. Qui sono evidenziati i punti di inserimento dei bulloni di blocco per l'apertura a 75° idonea al sistema Delta.
In questa foto evidenzio la struttura portante: è il loop 20 metri di alluminio Anticorodal AW6060T6. All'interno di esso, perpendicolare all'asse dell'antenna ed al centro, ho sistemato una barra di vetroresina di tipo "dogbone" (osso di cane) di elevato spessore; la barra ospita il box centrale per i 20 metri (alla base), il box centrale per i 15 metri (in alto) ed un accessorio per il bloccaggio del box centrale per i 10 metri che vedremo più oltre.
In questa sequenza potete osservare la barra "dogbone" ed il sistema di ancoraggio del box centrale (mobile) per i 15 metri. A mezzo del profilato di alluminio quadro integrato sul box, con il semplice intervento sul bulloncino posteriore, è possibile regolare la tensione del loop filare della banda 15 metri.
Il blocchetto di nylon visibile appena sopra il box è fisso; serve per l'inserimento di fascette serra-cavo per il bloccaggio dello stub 10 metri (RG 11). La tensione del loop filare della banda 10 metri sarà regolata dal fissaggio dello stub.
Qui applico due barre tonde di vetroresina di diametro mm 5,00 con appositi accessori di alluminio. L'aggancio è già predisposto in fase di assemblaggio. I tondini di vetroresina sostengono 4 micro-bozzelli (micro carrucole) di nylon/inox marino all'interno dei quali scorreranno i loop filari delle bande 10 e 15 metri. Anche il distanziamento è predisposto all'origine; è tuttavia modificabile entro determinati limiti.
Qui un particolare dei micro-bozzelli....
In alto è visibile l'accessorio di montaggio del tondino di vetroresina; è mobilissimo e predisposto in fase di assemblaggio. Appena sotto è visibile il sistema di ancoraggio dei micro-bozzelli: l'unico bulloncino inox M4 sostiene il bozzello e provvede al fermo sul tondino per mezzo della barretta quadra filettata di alluminio.
Le terminazioni degli elementi filari inox 316 sono attuate con radance e morsetti Simplex/Duplex secondo necessità.
In questo caso le terminazioni sono relative all'elemento filare orizzontale (flat-top) del loop 20 metri. Le redance si inseriscono sul bullone inox M6 predisposto al termine dell'ultimo elemento telescopico di alluminio. Rimangono serrate per mezzo di due rondelle piane inox e relativo dado.
Prego notare che il "piano" di montaggio dell'elemento filare dei 20 metri è....opposto al "piano" di montaggio dei tondini di vetroresina: questa piccola astuzia sarà utile, durante le fasi di elevazione, ad evitare che i vari cordini interferiscano fra loro!
Come descritto sopra, le redance alle terminazioni dei loop filari interni sono da mm 2,00 (quasi introvabili) e ben si adattano sia al cordino inox (diametro mm 2,00 - carico di rottura Kg 240) che alla bulloneria inox M5 dei box centrali.
La foto sotto evidenzia come il cordino inox transita all'interno dei micro-bozzelli.
L'estrazione degli elementi telescopici avviene per mezzo di robusti collari con bullone; l'estrazione massima è marcata con una fettuccia di nastro adesivo rosso il cui bordo inferiore deve essere corrispondente al bordo dell'elemento telescopico successivo.
I livelli di estrazione sono predisposti in sede di assemblaggio; è tuttavia possibile apportare delle variazioni secondo necessità. L'unica attenzione - in caso di inserimento - è che il nastro rosso non corrisponda al punto di contatto elettrico con l'elemento appena più grande.
Ho quindi provveduto ad applicare dapprima il cordino orizzontale della banda 20 metri; successivamente ho inserito i loop filari nei rispettivi micro-bozzelli asportando/riapplicando una delle redance terminali di ciascun loop. Questa operazione è predisposta in fase di assemblaggio.
Il cordino 20 metri rimane appeso lungo l'asse dell'antenna; gli altri cordini li dispongo distesi (eliminando possibili "riccioli" - il cordino inox NON fa memoria. E' però consigliabile maneggiarlo con cura).
Le fasi di estrazione di ciascun elemento telescopico di alluminio sono sostanzialmente semplici. Un'attenzione cui rimando è quella di serrare i bulloncini dei collari per "quanto basta"....! L'attrito fra le pareti di alluminio già aiuta in parte: insistere con il serraggio comporta rischio di piegamento dei bulloncini.....quindi segue la rottura!
Uso estrarre un elemento per volta alternando la destra con la sinistra; questo controllo mi consente di gestire l'elevazione dei tondini e dei relativi cordini senza che si presentino particolari difficoltà. E' ovvio che i cordini scorrono mano-mano e non sempre salgono di pari passo; un lavoro pianificato evita qualsiasi problematica. La gestualità è...lenta....e senza scossoni!
I micro-bozzelli agevolano non poco lo scorrimento dei cordini; da terra è possibile correggerne eventuali dislivelli sino alla condizione qui evidenziata.
Prima di procedere alle operazioni di apertura dell'antenna, provvedo alle legature dei terminali di ciascun loop filare con del cordino di nylon leggero. Vedremo più oltre il motivo di ciò. Le legature sono "a monte" delle redance.
La calma è la virtù dei forti.
Così si afferma quando l'impegno è importante. Nel nostro caso lo è, ma non dobbiamo farci sopraffare dal timore di non riuscire....
Nella foto piccola ho evidenziato i bulloni di blocco sulla piastra: questi vanno allentati prima della fase di apertura, affinché li si possa gestire con le sole mani (è sufficiente la movimentazione manuale dei rispettivi dadi).
Si estrae un primo bullone di blocco (i sostegni quadri sono indipendenti) tenendolo a portata di mano e si mantiene sempre il contatto con l'elemento d'antenna sul quale stiamo intervenendo.
Quando il sostegno quadro è "libero" di muoversi, con un movimento lento lo si sposta verso l'esterno sino a far corrispondere il proprio foro inferiore con il foro contrassegnato sulla piastra. Quindi si reinserisce (preferisco da dietro la piastra) il bullone di blocco e si applica il dado senza stringerlo.
Questa prima operazione è evidenziata nella foto.
I cordini si muovono....ma sono legati...hi!!
Di pari passo si procede con l'altro elemento.
Questa seconda fase risulta più facilitata poiché lo sbilanciamento che abbiamo avvertito prima viene compensato dalla successiva apertura.
A questo punto l'attenzione maggiore che si dovrà prestare riguarderà la corretta distensione dell'elemento filare orizzontale (banda 20 metri) ed il corretto posizionamento (provvisorio) dei tondini di vetroresina.
La condizione sarà questa.
Ora si potranno serrare tutti i bulloni con i relativi dadi, compresi quelli di fulcro dotati di dadi autobloccanti.
Durante le fasi apertura, i cordini scorrono ed è perfettamente avvertibile il classico rumore si rotolamento. Scorrono anche in maniera casuale, tant'è che siccome le attenzioni massime sono rivolte alle procedure di apertura delle parti solide dell'antenna, le legature con il cordino nylon ci aiuteranno nel rispristino delle condizioni ottimali.
Infatti, come evidenziato qui, i terminali delle estremità di sinistra sono saliti ad un'altezza irraggiungibile da terra; dall'altra parte si sono posizionati verso il basso....
Ripristino quindi una condizione di normalità agendo con i cordini di nylon.
Ho tagliato due tratte da mt. 3,00 circa per il loop 15; due tratte da mt. 5,00 circa per il loop 10.
Poiché il loop 10 è più corto e più elevato, ho preventivamente provveduto a legare l'estremità dei cordini di nylon alla base dell'antenna. I cordini relativi al loop 15 li ho semplicemente legati fra loro.
Poc'anzi ho fatto un riferimento alle legature "a monte" delle redance: qui è spiegato il motivo. Infatti durante le operazioni di cablaggio dei terminali dei rispettivi loop abbiamo "libere" le redance, ma conserviamo la sicurezza della legatura. I nodi saranno sicuri, ma immediatamente slegabili....
Una nota al centrale della foto sopra: è quello relativo al loop 10 ed è....in sospensione. Se notate è già cablato lo stub di adattamento RG11.
Procedo con un provvisorio tensionamento del loop 10 bloccando temporaneamente l'RG11 nella sede del blocchetto di nylon posto sulla barra "dogbone"....
Va da sé che più si tira un loop, più si affloscia l'altro e viceversa. Vale anche per l'elemento orizzontale dei 20 metri che....spancia!
Inizio con una sistemazione provvisoria, appunto....
Applico la medesima procedura con il loop 15 ed infatti il loop 10 si modifica leggermente....
Regolo quindi il loop 10 ulteriormente fermandolo in maniera ancora provvisoria; quindi agisco sullo scorrimento del loop 15.
Le fasi sono due al massimo: osservo l'antenna da una certa distanza sino alla sistemazione definitiva....
Quindi questo è il punto in cui bloccheremo il coassiale RG11 (stub 10 metri) con due fascette dopo avere stabilito l'idoneo tensionamento del loop filare. A seguire verso il basso, unitamente allo stub della banda 15 metri sarà necessario il solo nastro adesivo preferito o ulteriori fascette. Gli incavi della barra "dogbone" sembrano fatti apposta.... :-)
Sarà questa la condizione finale prima dell'elevazione dell'antenna.
Ricordiamoci di connettere gli stub 15 e 20 metri....che a volte capita che....
Ad ogni montaggio seguono sistematicamente delle prove...sul campo.
Un esempio è questo!
Ciascuna banda dispone di una larghezza di banda tale che la curva del ROS sia pressoché piatta dalla porzione CW alla porzione SSB.
73s - Lello